Pizzarotti e la giunta che non c'è

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Leggo in giro per la Rete che Pizzarotti, il Sindaco di Parma, non ha ha ancora formato la giunta del Comune. Embè?

Meglio, no? Tutti soldi risparmiati.

I media sfottono sul fatto che Pizzarotti non abbia ancora fatto la giunta. Il corrirere della sera, per esempio, titola un articolo del 24/06/2012: "Pizzarotti e la placida Parma di un sindaco al rallentatore. Il neo sindaco grillino ha inventato la politica a km zero, la politica che non si muove." dove Aldo Grasso scrive: "I curriculum non bastano per governare una città, il cui clima sembra ora fondarsi sull'incertezza. Succede quando, nell'attesa del Messia («Cercasi Gesù» è un film di Comencini interpretato da Grillo), ci si accorge che anche il Messia genovese è lì, da una vita, che attende se stesso.".

Il sole 24 ore, in un articolo del 22 giugno 2012 di Francesco Dradi, titola: "La giunta Pizzarotti non è ancora completa e perde pezzi." Embé? Il giornalista fa riferimento alle dimissioni di un assessore all'urbanistica della giunta Pizzarotti al quale qualche cittadino ha fatto le pulci. Bene! Dico io.

Quei giornalisti, a mio avviso, dimostrano con quei toni che mettono in rilievo l'inesperienza e l'ingenuità di un cittadino-sindaco, di non comprendere le occasioni di cambiamento che hanno di fronte e pare vogliano continuare ad insistere su vecchi schemi e metodologie ormai obsolete e fallimentari.

Ma questa giunta è poi così importante? Ma no che non è importante. Non capisco perché la giunta la debba scegliere il sindaco. La giunta di un Comune, a mio avviso, dovrebbe essere formata da tutti i cittadini che si impegnano gratuitamente e a turni. Sono i cittadini che si dovrebbero assumere l'onere e la responsabilità di partecipare alla giunta per un periodo breve. Il Sindaco si dovrebbe limitare a gestire e a organizzare i turni di partecipazione dei propri cittadini insieme a loro. E questo dovrebbe valere per ogni servizio erogato dal Comune.

In questo modo si garantirebbe un ricambio continuo di persone nella gestione dei servizi di interesse comune, limitando le occasioni di intrallazzi e di corruzione. Tutti i cittadini avrebbero così occasione di farsi una esperienza, di prendere parte alla gestione del proprio territorio e di sentirsi parte attiva nella propria comunità prendendo coscienza di quelli che sono i problemi concreti che si devono affrontare, portando anche un contributo concreto e personale alla soluzione di quei problemi in base alle esigenze e necessità di ognuno.

E' chiaro che se una persona, nella gestione di un servizio comunale, in nome del diritto di partecipazione di tutti alla gestione del proprio territorio, della propria comunità di appartenenza, viene obbligatoriamente sostituita, dopo un periodo di quattro o sei mesi di servizio gratuito, con un'altra persona, in un turnover continuo di persone sempre nuove scelte tra i cittadini, anche le possibilità di intrallazzare con imprese e privati si riducono moltissimo.

Le varie mafie, in questo modo, non avrebbero occasione di attecchire, come invece hanno occasione di attecchire quando nell'erogazione dei servizi, nelle istituzioni ci sono sempre le solite persone assunte a tempo indeterminato, senza alcuna possibilità di ricambio.

Ma questi, forse, sono concetti troppo difficili da fare comprendere e digerire ai cittadini inebetiti da TV e calcio, nonché ad una classe politica dirigente troppo incollata al potere e al proprio tornaconto.