Alla ricerca di terapie intelligenti

  •  L'Università di Stanford (USA), da diversi anni, è promotrice di un ambizioso progetto di calcolo distribuito volto alla studio del comportamento delle proteine al fine di trovare terapie efficaci nei confronti di malattie per le quali oggi non esiste ancora una cura risolutiva, quali: Alzheimer, mucca pazza (BSE), CJD, ALS, Huntington e Parkinson. del
  • , aggiornata al
  • , di
  • in

L'Università di Stanford (USA), da diversi anni, è promotrice di un ambizioso progetto di calcolo distribuito volto allo studio del comportamento delle proteine al fine di trovare terapie efficaci nei confronti di malattie quali: Alzheimer, mucca pazza (BSE), CJD, ALS, Huntington e Parkinson, per le quali oggi non esiste ancora una cura risolutiva.

Il progetto che prende il nome di Folding@home, è guidato dal Pande Group del dipartimento di chimica dell'Università di Stanford.

Il progetto Folding@home cerca di utilizzare migliaia di computer sparsi per il mondo e collegati a Internet per fare calcoli e simulazioni scientifiche sull'evoluzione, aggregazione e assemblaggio delle proteine per capire come una loro dinamica sbagliata possa dare origine ad una malattia o ad un tumore. Capire questo meccanismo, secondo i ricercatori, è di fondamentale importanza per cercare di trovare una terapia.

La partecipazione a questo progetto è aperta a tutti su base volontaria e non occorrono speciali requisiti per parteciparvi. Basta disporre di un computer connesso a Internet, scaricare e eseguire il programma o client dalla sezione download del loro sito e mandarlo in esecuzione.

Il programma, una volta installato e correttamente configurato, incomincerà a collegarsi ai server dell'università di Stanford dove scaricherà i dati necessari per iniziare la simulazione scientifica, sfruttando i tempi morti del tuo computer.

L'elaborazione dei dati scaricati può durare da alcune ore ad alcuni giorni o settimane, in funzione della potenza del tuo pc e di quanto tempo resta acceso.
Terminata l'elaborazione, il programma si ricollega ai server dell'università di Stanford e trasmette i dati elaborati, ne scarica di nuovi e ricomincia un nuovo ciclo di elaborazione.

Al progetto partecipano grosse aziende come Intel, Amd, Google e diversi team che mettono a disposizione la potenza dei loro elaboratori al fine di dare un contributo positivo alla ricerca scientifica in campo medico e biologico.

Ad esempio, un importante risultato è stato ottenuto recentemente nella cura del cancro della pelle dall'Università di Stanford, identificando nella proteina collagen VII un elemento importante per la crescita di un particolare tumore della pelle, come riportato in questo articolo.

Link

    Folding@home view team #43353